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Potenza, città delle cento scale

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 Salgono, si arrampicano dai rioni a valle fino al centro storico posto sulla cima di un colle, le scalinate che caratterizzano questa cittadina verticale, troppo spesso snobbata dal turismo distratto. E invece di motivi di vanto ne ha tanti il capoluogo lucano, artistici e storici, celebrati tra l’altro fino a dicembre da un Festival ricco di spunti curiosi  «Cosa vuoi vedere? Non c’è nulla di bello». Capita, quando si parla di Potenza, di sentire queste risposte. “Una città fredda, non degna di nota”: così viene raccontata spesso il capoluogo della Basilicata. Non c’è definizione più ingiusta per uno dei centri che unisce un volto moderno a un cuore antico. Certo è vero che fa freddo: dall’alto dei suoi 819 metri sul livello del mare mantiene temperature piuttosto rigide in inverno. È vero anche che Potenza non ostenta le sue ricchezze, nascosta quasi dalla cortina di alti palazzi assiepati intorno all’elegante Via Pretoria, l’antico decumano. Eppure regala sorprese inaspettate, in bilico fra passato e modernità.  In cammino verso l’altoE vanta alcuni record: è verticale, fatta a scale, quelle che “camminano da sole”, le più lunghe d’Europa, una specie di metropolitana in altezza che si “arrampica” da vari punti della città per collegare i rioni a valle del colle con il centro. E si arriva in Piazza Mario Pagano, il “salotto sotto le stelle” dei potentini, rimesso a nuovo da un progetto di Gae Aulenti. Un tempo era chiamata Piazza del Mercato (vi si svolgeva il mercato della domenica) e dal 1870 è dedicata al giurista Mario Pagano. Vi si affaccia il teatro Stabile, gioiello ottocentesco dalle volte affrescate e le caratteristiche molto simili al San Carlo di Napoli, che ogni stagione propone un ricco cartellone. Di fronte, la magnifica chiesa di San Francesco d’Assisi che insieme al suo convento risale alla fine del 1200. Tradizione vuole che l’edificio sia sorto sul “cammin” del poverello di Assisi. Belle le porte lignee, di pregevole fattura.   Un ponte sulla storiaNonostante le dimensioni piccole del centro storico, numerosi sono gli edifici sacri. La Cattedrale è intitolata a San Gerardo, patrono della città, ed è posta sul punto più alto dell’abitato. Fu costruita nel 1111 probabilmente sul sito di una basilica paleocristiana e il progetto è stato rivisto nella seconda metà del Settecento da Antonio Magri, allievo di Vanvitelli, che diede alla facciata uno stile neoclassico, usando due tipi di pietra: chiara e color paglierino. All’interno è conservato un sarcofago di epoca romana nel quale, nel 1644, il vescovo Michele De Torres fece deporre i resti mortali del santo protettore. Vale la pena fare anche un giretto nei dintorni tra i vicoletti e le scalinate che portano alla vicina Porta San Gerardo, uno degli antichi sei accessi medievali ancora visibili. Da raggiungere anche piazza Matteotti, sede del Seggio (oggi del municipio) dove si svolgevano le assemblee per le elezioni dei rappresentanti cittadini. Vi erano dei sedili su cui prendevano posto i Reggimentari, gli altri se volevano sedersi dovevano portarsi le sedie da casa, da qui il vecchio nome di piazza del Sedile. La città conserva gelosamente pure alcune testimonianze di quando i romani la elessero prima a prefettura e poi a municipio. Come il ponte romano di San Vito, costruito tra il 248 e il 305 a.C., che la leggenda vuole attraversato da una carrozza fantasma nella notte del solstizio d’estate. Tra le altre eccellenze, il ponte Musmeci sul fiume Basento (il nome lo deve al suo celebre progettista, l’architetto Sergio Musmeci, e mette in comunicazione la zona industriale e la strada fondovalle S.S. 407 Basentana), prima opera di architettura moderna a essere dichiarata bene culturale italiano. È concepito come un enorme vegetale, in cui i pilastri sono sostituiti da un’unica struttura a foglia accartocciata, volta a sorreggere la campata. Curiosità: la forma della volta è scaturita da studi effettuati con una soluzione saponata formata tra fili.  Ci piace/Non ci piace Ci piace che il Capodanno Rai “L’anno che verrà” 2017 sarà in diretta da Potenza, un altro modo per far scoprire, festeggiando, la cittàNon ci piace che a una bella chiesa come la Santissima Trinità si debba subito associare l’omicidio di Elisa Claps  Per saperne di più:www.aptbasilicata.it  Città delle 100 Scale festivalÈ InDebito, a metà tra l’essere sempre in debito e l’essere sempre fuori luogo, la parola chiave dell’ottava edizione del Città delle 100 Scale festival che fino a dicembre si ripropone di riassegnare la città ai propri cittadini. Come? Attraverso spettacoli portati in luoghi abitualmente non pensati per la rappresentazione scenica, attraverso seminari dedicati alle problematiche sociali e urbanistiche (tra i protagonisti Umberto Galimberti e Massimo Cacciari). Tra i principali appuntamenti: Carte Blanche/Compagnia della Fortezza porterà in scena, il 7 ottobre, L’opera segreta. Rovine e resti dell’umanità di Shakespeare; Alessandro Sciarroni firma invece l’idea e la coreografia di Joseph_kids, con Michele di Stefano e Marco D’Agostin (il 18 ottobre al teatro Stabile); Giulio D’Anna e Fattoria Vittadini propongono la performance “OOOOOOO” (venerdì 21 ottobre sempre allo Stabile). Per saperne di più:www.cittacentoscale.it    Scelti per voiDove mangiare CibòCaffè gastronomico che va alla ricerca selezionata di specialità dei piccoli produttori locali, mescolandoli alle eccellenze nazionali. Menù: 35 euroPiazza della Costituzione italiana 44/45Tel. 0971.35688  Antica osteria MarconiCucina del territorio. Tra le proposte, baccalà mantecato e polvere di olive nere di Ferrandina. Cantina fornita. Menù completo: 45 euroViale Marconi 233/235Tel 0971.56900  Dove dormire Grande AlbergoSituato nel cuore storico della città, in posizione dominante con un’ampia vista sui monti circostanti. Camere in stile moderno. Doppia: 80 euroCorso XVIII Agosto, 46Tel. 0971.410220www.grandealbergopotenza.it Taverna CentomaniUn bed and breakfast ricavato in quella che era la stazione di posta, a pochi km dal centro della città. La colazione è servita nella vecchia stalla ristrutturata, dove è ancora visibile la mangiatoia. Doppia: 75 euroC.da Centomani 27tel. 320.9297502www.tavernacentomani.it  

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